Specialista in Chirurgia Generale

Ecografia ed Ecografia Interventistica

La chirurgia laparoscopica

Chirurgia Laparoscopica

La videolaparoscopia è una rivoluzione nella tecnica chirurgica che rende in alcuni casi sorpassati i classici interventi; essa viene eseguita impiegando dele miniincisioni ed una specifica strumentazione che rende inutili le lunghe incisioni finora impiegate in chirurgia.
La tecnica laparoscopica (dal greco laparo=addome e scopeo=guardo) è stata introdotta negli anni 70 per impiego ginecologico ma dal 1985, quando fu eseguita per la prima volta una colecistectomia laparoscopica si è andata diffondendo, anche per la continua richiesta dei pazienti. Il numero ed il tipo degli interventi condotti con questa metodica è enormemente aumentato. Oggi , infatti, negli Stati Uniti il 95% delle colecistectomie viene eseguita per via laparoscopica.

VIDEO INTERVENTO DI COLECISTECTOMIA



La calcolosi della colecisti

La colelitiasi o calcolosi biliare è una malattia consistente nella presenza di calcoli nei dotti biliari o nella cistifellea o colecisti. Il 75-80% dei calcoli della colecisti hanno il colesterolo come componente base ("calcoli colesterinici"); solo nel 20% dei casi i calcoli contengono colesterolo per meno di un terzo e sono formati prevalentemente da carbonati e fosfati di calcio ("calcoli pigmentari").

Sintomi

Dolore localizzato inizialmente in epigastrio e successivamente con irradiazione all'ipocondrio destro. Il dolore è di breve durata e di intensità variabile e post prandiale; causato da un ostacolo al deflusso della bile. Il paziente può rimanere sintomatico o avere dispepsia.

Fattori di rischio

La colelitiasi è detta, in inglese, malattia delle quattro F: Female, Fat, Fertility, Fourty. Sono le donne in età fertile (intorno ai 40 anni) ad essere più a rischio. Altri fattori che aumentano la probabilità di sviluppo della patologia sono: ipertensione, dislipidemia, diabete, terapia con estrogeni e fibrosi cistica.

Complicanze

Se il calcolo è piccolo può andare frequentemente ad incunearsi nel coledoco e incastrarsi a livello della papilla del Vater causando ittero ostruttivo con conseguente pancreatite. Altra complicanza frequente è la colecistite, idrope e epatite,ileo biliare, carcinoma della colecisti.

Diagnosi

L'esame di prima scelta per la colelitiasi è l'ecografia dell' addome: il calcolo appare calcifico e ipoecogeno con cono d'ombra a valle.(1,2,3)

Terapia

La terapia può essere di quattro tipi: L'intervento laparoscopico dura 20 minuti circa, richiede 2 giorni di degenza e il giorno seguente il paziente riprende a mangiare.

Ecografia

L'ECOGRAFIA è una metodica d’indagine che non utilizza radiazioni ionizzanti (raggi X) ma onde acustiche (ultrasuoni) e consente di vedere, come attraverso una finestra, l’interno del corpo umano.
E’ una tecnica di diagnostica medica versatile, poco costosa, di facile impiego, priva completamente di rischi , non dolorosa né fastidiosa, che si basa sul principio dell'emissione di un’onda ultrasonora e della trasmissione della stessa nel corpo umano.
I VANTAGGI di quest’esame sono molteplici: è innocuo per il paziente e può essere ripetuto anche molte volte a breve distanza di tempo; in molti casi (come nello studio del cuore e di organi addominali e superficiali come la tiroide, i testicoli, i muscoli ed i vasi) è molto preciso e sensibile e spesso è in grado di evidenziare anche piccolissime alterazioni della struttura di un organo, delle dimensioni di pochi millimetri.

0203 L’apparecchiatura ecografica è composta di un computer con una consolle di comando, un monitor e dei trasduttori denominati sonde, diversi secondo la struttura o dell’organo da esaminare. LA SONDA è fatta scorrere dall’operatore sulla cute del paziente, senza effettuare alcuna pressione, e con l’interposizione di un gel che permette la completa adesione. LA SONDA genera l'impulso ultrasonoro che, attraversando il corpo, interagisce con le strutture che incontra sul suo percorso come un’onda generata da un sasso gettato nell’acqua, e se incontra un ostacolo torna indietro in parte o tutta. La sonda dell’ecografo può anche ricevere gli echi che ritornano e, sulla base della loro intensità, il computer interno della macchina trasforma gli echi in immagini in movimento che si muovono sullo schermo.

onde

02tubetto Gli ultrasuoni attraversano completamente l’acqua, meno i solidi e quasi 04 per nulla l’aria. Questo tipo di comportamento degli ultrasuoni rende l’ecografia inadatta allo studio delle ossa, mentre gli organi che si lasciano attraversare come fegato, milza, pancreas, utero, tiroide, muscoli possono essere esplorati bene. Allo stesso modo l’ecografia ci permette di visualizzare organi solidi con cavità piene di liquidi come il cuore, i vasi e la vescica. IL gas, come l’aria, non si lascia attraversare dagli ultrasuoni, per questo il medico, prima di eseguire l’esame, cosparge il paziente con un gel che ha lo scopo di eliminare l’aria tra la sonda e la pelle, creando uno strato liquido che permette agli ultrasuoni di entrare nel corpo umano. 03farmaciL’intestino, che generalmente contiene gas, non si presta ad uno studio completo con l’ecografia e poiché si può trovare davanti ad alcuni organi, questi possono essere mal distinguibili. Per questo motivo è consigliabile, per fare una buon’ecografia dell’addome, seguire una semplice dieta e utilizzare per alcuni giorni farmaci antimeteorici che riducono la quantità di gas intestinale.

04sondino L’ECOGRAFIA ENDOCAVITARIA (transrettale o transvaginale) consiste in un esame ecografico effettuato con particolari trasduttori che, inseriti in una cavità (retto o vagina), consentono di avvicinarsi molto all’organo da esaminare (prostata, utero, ovaie) e pertanto di esaminarlo con molta più precisione e maggiore dettaglio anatomico.

L’esame è innocuo, totalmente indolore ed è molto utile nello studio delle malattie della prostata e dell’ovaio.
Circa un’ora prima dell’esame transrettale è necessario che il paziente esegua un clistere di pulizia. L’esame è sempre preceduto dall’esplorazione rettale con applicazione di un gel anestetico utile a rendere l’introduzione della sonda più agevole e meno fastidiosa per il paziente. Il paziente si distende in decubito laterale sinistro, in posizione genupettorale, e l’esame ha una durata di circa 5-10 minuti.

Con l’associazione del Doppler nella metodica definita ECO-DOPPLER non ci si limita a visualizzare la morfologia degli organi interni, ma si possono studiare anche le caratteristiche del flusso del sangue all’interno del cuore, delle arterie e delle vene. Quest’esame può essere effettuato anche a colori (Eco-Color Doppler).

05tridimensione06cellule Una recente innovazione è rappresentata dalla tecnica TRIDIMENSIONALE, la quale, a differenza dell’immagine bidimensionale, è basata sull'acquisizione, invece che di “una fetta”, di un "volume" di tessuto esaminato. L’organo appare sul monitor come un solido che può essere fatto ruotare sui tre assi. In tal modo si evidenzia con particolare chiarezza il suo reale aspetto nelle tre dimensioni. Ciò si può effettuare anche in "real time", che aggiunge l'effetto del "movimento"

L’ECOGRAFIA CON MEZZO DI CONTRASTO è una tecnica recente che si sta sempre più affermando nella pratica clinica per l’individuazione e la caratterizzazione delle lesioni specie in campo epatologico.

La metodica consiste nella somministrazione endovenosa di una sostanza innocua, a base di microbolle di gas della grandezza di 4-6 micron (esafluoruro di zolfo). Le microbolle migliorano la qualità dell’immagine, aumentano l’ecogenicità del sangue rispetto a quella degli altri tessuti corporei e permettono la visualizzazione dei piccoli vasi (microcircolo) in tempo reale.

L’utilizzo di software dedicati consente di ottenere il segnale proveniente solo dalle sole microbolle di mezzo di contrasto “annullando” quello proveniente dalle strutture circostanti, così da ottenere un’immagine specificamente legata alla vascolarizzazione della lesione esaminata. L’utilizzazione poi di sistemi di quantificazione dell’effetto del contrasto permette di elaborare delle curve di risposta che forniscono dei dati quantitativi oggettivi della vascolarizzazione. Ciò consente di studiare alterazioni di alcuni organi, ed in particolare il fegato, in modo più accurato rispetto all’ecografia senza contrasto, consentendo di caratterizzare meglio le alterazioni rilevate (identificarne la natura) e con maggiore sensibilità (“vedere di più”) in particolare nei pazienti che effettuano esami per il controllo e la sorveglianza di malattie neoplastiche. In generale i mezzi di contrasto ecografici sono molto sicuri con una bassissima incidenza d’effetti collaterali. Le controindicazioni sono l’allergia conosciuta alla sostanza che è iniettata, l’infarto acuto del miocardio, lo scompenso cardiaco grave, grave ipertensione polmonare, grave ipertensione arteriosa non controllata adeguatamente dai farmaci, gravidanza, allattamento e gli effetti collaterali sono rari e di lieve entità (raramente rossore cutaneo, sensazione di calore, vertigini, cefalea, nausea, dolore addominale, toracico, alterazioni del gusto) e si risolvono rapidamente senza bisogno d’alcun intervento medico. Non sono tossici per il rene né per il fegato, né alterano il risultato degli esami ematici.